“Le nostre scelte sono proprio sempre le nostre?”

Ultimi post dal Blog

  • INCONTRI E RINCONTRI

    Fili e connessioni
    camere web, microfoni e suoni.
    Tasti, documenti, schede di memoria,
    informazioni,
    mappe satellitari
    avvisi, calendari,
    progressi, scienza,
    storia,
    impossibile restare senza.
    Fili e connessioni,
    siti sociali,
    espressioni
    di vita a distanza,
    volti e voci
    oltre la lontananza
    veloci
    agli incontri
    dal monitor nella propria stanza.
    Fili e connessioni,
    colori ed emozioni.
    Colore freddo della tecnologia
    colore caldo della magia
    di quel che pareva impossibile
    e diventa vero, visibile.
    Colore rosso degli affetti
    vissuti sotto altri tetti.
    Colore bianco e nero
    di foto scolorite
    e reperite
    tra uno scanner e un invio
    di amici perduti
    nel tempo reale
    ritrovati con un messaggio virtuale.
    Colore caldo di scambi, d’aiuti,
    un archivio
    infinito di fonti
    di ponti
    tra esseri lontani
    eppure presenti ad uno
    incredibile raduno
    di sfiorar di mani
    e di racconti.

    Tosca Pagliari (luglio 2011)

  • PROFUMO DI VERDE BASILICO

    Basilico,
    profumo di verde
    fiato d’estate
    sapore antico
    che si disperde
    tra le ante spalancate
    sui davanzali
    d’altri tempi e dimore,
    tra un rosso fiore,
    un frullare d’ali,
    un sorriso al cielo
    e sul futuro un velo.

     

    Tosca Pagliari (giugno 2011)

  • TEMPO D’INTROSPEZIONE

    Mi sono vista come sono
    e non ho provato
    nè stupore
    nè disapprovazione
    nè compiacimento.
    Mi sono vista
    ma non ho perso tempo
    a guardarmi.
    Mi sono vista
    nel mio agire
    e nel mio pensare
    e ho solo considerato
    la natura delle cose
    e il loro accadere:
    il vento che porta via le foglie
    l’onda che lambisce la sabbia,
    il fuoco che arde il ceppo
    e la terra che germina i frutti.
    Mi sono vista
    così come sono
    ed è già tanto
    che sia accaduto,
    avrei potuto
    non vedermi
    mai.

    Tosca Pagliari (giugno 2011)

  • I FIORI DI MAGGIO ( Dedicata ai miei figli )

    I fiori di maggio

    più belli

    su forti steli

    e gentili corolle

    li ho visti crescere

    nel mio giardino,

    regali di vita,

    regali alla vita.

    Tosca Pagliari ( maggio 2011).

  • LE ORE DEL SORRISO

    Le ore del sorriso
    schizzi d’acqua fresca,
    caroselli inaspettati
    di giocolieri della mente,
    capriole d’immagini,
    specchi sbalorditi,
    schiocchi di dita
    e sorprese
    in scatole di cartone
    rivestite di buonumore.

    Tosca Pagliari ( aprile 2011)

  • LE ORE VARIOPINTE

    Le ore variopinte
    sono anime di farfalle
    sul grigiore dello scaffale
    tra i libri della monotonia.

    Le ore variopinte
    sono musica di sottofondo
    e minuetto
    in punta di piedi
    per non destare
    il cruccio e la malinconia.

    Le ore variopinte
    sono il respiro dell’artista
    che s’inventa la vita in poesia
    sulle macerie di ieri
    e sui progetti di poi.

    Le ore variopinte
    sventagliano colori di luce,
    rubano folate di vento,
    cavalcano brughiere sconfinate
    e …
    così come sono nate
    repentine svaniscono
    nell’ oblio.

    Tosca Pagliari ( aprile 2011)

  • LE ORE DELLA VITA

    Le ore

    dell’aurora

    appena tinte di rosee promesse

    …si dileguano leste

    già abbagliate

    da nuove premesse.

    Le ore del sole

    vanno tra i capelli

    col fiato caldo dei sogni ribelli.

    Le ore del crepuscolo

    evaporano iridiscenze di pulviscolo

    col fiato leggero

    di un passeggero

    tra tanti.

    Le ore del buio
    nessuno può saperle
    e chi sa
    non ha più parole per dirle.

    Tosca Pagliari ( aprile 2011)

  • L’ACCHIAPPASILENZIO

    L’ acchiappasilenzio ce l’aveva un bambino,
    ma lo ruppe in una risata.

    L’ acchiappasilenzio ce l’aveva un uomo,
    ma lo dimenticò alla fiera dell’eloquenza.

    L’acchiappasilenzio ce l’aveva un vecchio,
    ma lo logorò raccontando rimpianti.

    L’acchiappasilenzio ce l’aveva un gatto
    acciambellato in un raggio di sole
    e lo nascose
    a tutti.

    Tosca Pagliari (marzo 2011)

  • IL VIZIO DI SCRIVERE

    Che bisogno d’eternità
    ha l’animo, la mente,
    la vanità
    d’eprimere,
    la necessità
    di svuotare il fermento
    dell’essere!
    Il vizio di scrivere
    quasi un bisogno
    di cibo per vivere.
    Il vizio di scrivere
    per far statue di parole
    con pietre millenarie.
    Il vizio di scrivere
    per fermare una diapositiva
    far circolare un’opinione
    condividere una questione.
    Il vizio di scrivere
    per mille necessità,
    un vizio incallito
    dal tempo dell’abecedario
    delle prime frasi sul diario
    sui banchi e sui muri,
    pigiando sui tasti
    rumorosi della prima
    dattilografia,
    davanti allo schermo
    di un computer moderno,
    volando tra realtà e fantasia.
    Ma non so se si può esser sicuri
    che sia tra i tanti
    di vizi quello più nobile
    e prezioso.
    Chissà forse è solo
    quello più altezzoso
    più pretestuoso
    che non vuol lasciare
    pensieri nascosti
    e parole volanti,
    ma solo l’ardire
    di distribuire a tanti
    il frutto di un io
    capriccioso
    col vizio di scrivere.

    Tosca Pagliari (marzo 2011)

  • LE PRESENZE CHE SE NE VANNO

    Dalla voce di Carlotta Ciulli (ottobre 2020)

    Le presenze che se ne vanno
    ti mancano
    e,più che subito,
    ti mancano
    nel tempo.
    Ti mancano
    nel guizzare imprevisto
    di un pensiero,
    che crea catene
    di altre pensieri
    e ti porta per mano
    da chi se n’è andato
    oltre
    nel nulla
    del tuo tempo
    e del tuo spazio.
    Così mentre
    t’accorgi
    che irrimediabilmente manca,
    chi se n’è andato,
    prodigiosamente,
    lo ritrovi.
    Lo ritrovi
    nel chiuso della mente
    e, in solitudine,
    là dove i sensi
    non possono più giungere
    per comunicare,
    rimane la magica percezione
    dell’esistere
    oltre la materia.

    Tosca Pagliari

    ( febbraio 2011)