Author: Tosca Pagliari

  • CANTO LA RABBIA

    Toglietemi tutto ma non la mia rabbia
    quella me la voglio conservare.
    Toglietemi tutto ma non la mia rabbia
    è la carica, l’antidoto, la forza.
    Lasciatemi ruggire
    al di sopra dei belati
    lasciatemi ruggire
    al di sopra della viltà.
    Voglio che la mia rabbia bruci
    e faccia fiamme e luce.
    Voglio che la mia rabbia
    divampi fuoco contro fuoco.
    L’impassibilità è la morte dell’emozione
    è la freddezza degli animi gelidi.
    Meglio la rabbia
    e il coraggio di sostenerla
    nella sfida alla vita
    alle genti moleste
    ai falsi perbenismi.
    Meglio un canto di rabbia
    che una nenia di sottomissione.
    Canto la rabbia
    la canto
    per chi
    non ha voglia
    di morire di rabbia.Tosca Pagliari
    22/09/2012
  • IO CHE TI PENSO DENTRO OGNI MIO PENSIERO

    Io che ti penso dentro ogni mio pensiero
    Tu che mi rispondi di mistero.
    Io che ho bisogno di ogni tuo conforto
    Tu che non puoi più approdare a questo porto.

    Io che con la mente di parlo del mio tempo e i dei miei bisogni
    Tu che forse lotti per entrare almeno dentro i miei sogni.
    Io, tu
    Il mondo che era ieri non è più.
    Io, tu
    Immensamente, intensamente tu.
    Io che ti penso dentro ogni mio pensiero
    Tu che mi rispondi di mistero.
    Io, tu
    Cielo e Terra non s’incontrano quaggiù.
    Ho un filo raro che ricuce l’orizzonte
    Che tesse un nuovo ponte.
    Io e tu
    Io che non ti lascio andare via
    Tu che continui a tenere la tua mano nella mia.
    Io che ti penso dentro ogni mio pensiero
    Tu che mi rispondi di mistero.
    (Tosca Pagliari – 09/09/ 2012)
  • LA CASA DEL CUORE

    Ho dipinto la mia casa di rosa
    per richiamare le promesse
    che la vita sembrava aver fatto.
    Ho dipinto la mia casa di giallo
    per ritrovare il calore
    di un abbraccio.
    Ho dipinto la mia casa di bianco
    alla ricerca della stessa luce
    d’un tempo.
    Ho dipinto la mia casa d’azzurro
    sperando la serenità.
    Ho dipinto la mia casa
    per accoglierti ancora,
    ma non ti ho ritrovato.
    Solo nella casa del cuore
    ho riscontrato la tua presenza.
    La casa del cuore
    che è rimasta sempre
    dello stesso colore
    ha stanze iridescenti
    dove solo io posso entrare
    per incontrarti.

    Tosca Pagliari (28/06/12)

  • VA IL TEMPO

    Va il tempo

    continua ad andare.
    Strano tempo senza attesa.
    Strano tempo senza senso
    travestito di normalità.

    Tosca Pagliari  30/05/2012

  • SUL TAPPETO

    Un tappeto
    un manto
    di lembo
    di suolo,
    lì siedo
    accucciata
    e attendo.
    Attendo
    aprirsi
    la porta,
    l’ingresso
    di passi
    spariti,
    l’eco
    d’un bacio
    la gioia
    d’un ritorno.
    Un tappeto
    un manto
    di lembo
    di suolo,
    lì penso
    e il dito
    percorre
    ghirigori di trame
    che non svelano
    il senso,
    ma solo solletico
    a fior di pelle
    solo nodi stretti
    che strizzano
    la malinconia.
    Un tappeto
    un manto
    di lembo
    di suolo,
    lì piango.

    Tosca Pagliari  21/02/2012

  • PIOVE

    Piove.
    Luce ombrosa
    foglie lucide

    selciato a specchio.
    Piove.
    Schizzi
    e silenzi
    schizzi
    e rimbalzi
    di gocce
    impazzite
    intorno
    e dentro
    di me.
    Piove
    come pioveva
    di notte
    nelle notti
    d’incubi e speranze.
    Piove.
    Mute le stanze
    muta l’assenza
    parole di pioggia
    immaginate vere
    in un codice nuovo

    e segreto
    oltre il divenire.

     

    Tosca Pagliari

    29/01/2012

  • Ho perso le parole

    Ho perso le parole,
    quelle parole magiche
    capaci di trasformarsi
    in pensieri
    e tradurre emozioni,
    quelle parole che erano me
    sotto forma di simboli e suoni,
    quelle parole
    che mi concedevano
    un’altra dimensione
    dove rifugiarmi
    a leccare le ferite
    a guardare il film
    della mia vita
    da estranea spettatrice.
    Ho perso le parole
    vago muta
    e dolente,
    dormirei

    dormirei a lungo. ( 28/12/11)

  • La luce dà corpo alla mia ombra

    La luce dà corpo alla mia ombra.
    La mia ombra si trasforma
    all’inclinazione della luce.
    Se non conoscessi il buio
    non capirei la luce.
    Solo l’adattamento
    delle mie pupille
    evita l’abbaglio
    e l’oscuramento .
    E se non c’è nessun buio
    dove non si possa vedere
    non c’è nessuna luce
    che possa accecare
    basta trovare la giusta modulazione
    basta interpretare i giochi
    dei chiaroscuri
    quelli delle alternanze
    e dei contrapposti
    e … attendere
    la luce del giorno nuovo
    nelle nottate senza fine.

    Tosca Pagliari (14/12/11)

  • LA GILERA ROSSA ( Dedicata a mio padre)

    LA GILERA ROSSA

    ( Dedicata a mio padre)


    Quando si volava sulla Gilera rossa
    il fiato era giovane
    il rombo era gioco
    la strada incoscienza
    l’avvenire una scrollata di spalle.
    Solo la corsa aveva senso
    tra i filari di pioppi
    le braccia intorno alla vita
    il capo sulla schiena scarna
    la risata in gola
    con i capelli
    che s’appiccicavano
    in bocca.
    Ieri ho rifatto questo viaggio
    mentre il pilota ne faceva un altro.

    Tosca Pagliari ( 29/11/2011)

  • DORME LA NOTTE

    Stanotte dormono le foglie,
    le strade, l’aria.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Dormono le case
    con le luci spente,
    dormono i lampioni
    con le luci accese.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Stanotte dormono le stelle,
    la cima del monte
    la faccia della luna.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Dorme il grido
    dorme la lacrima
    dorme il respiro.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Tutto dorme
    ed io mi sto sognando
    sveglia
    senza anni nè tempo
    pulsione di vita
    in divenire.
    Dorme la notte
    dorme il mio nome.
    Stanotte si veglia la notte
    che dorme.
    TOSCA PAGLIARI ( 25/11/11 )