Sinuoso e misterioso, coccolone e altero, giocherellone e sornione … quanto ancora si potrebbe dire del gatto, ma diciamocelo insieme tra un commento e un altro, tra il saputo e risaputo, tra le nuove curiosità che magari saltano fuori scambiandoci informazioni.
Benvenuti in questa dimensione felina!
ORIGINI DEL GATTO
I gatti domestici e selvatici affondano le loro radici alla fine del periodo del Cretaceo (circa 65 milioni di anni fa), quando i dinosauri si sono estinti. I loro primi antenati probabilmente sembravano piccoli, simili ai roditori. Nei successivi 10 milioni di anni un vasto gruppo carnivoro chiamato Credotonti si è evoluto. Queste creature lunghe, basse e dal cervello piccolo avevano potenti mascelle e denti molto forti che potevano
afferrare, sbrindellare e stritolare la carne.
Vissero per 10 milioni di anni e hanno generato la Miacid linea prima di essere estinti. Il Miacid di maggiore successo, chiamato Macis, possedeva un cervello più grande di quello di ogni Creodonte e, in particolare, denti sbrindellatori chiamati carnassiati. Macis è un primitivo ma diretto progenitore di molti animali tra i quali i gatti, i cani, i lupi e gli orsi. Per milioni di anni la linea Miacid si è sviluppata e divisa in molti gruppi. Questo sentiero evolutivo lentamente ha dato origine a forme animali che molto da vicino ricordano i gatti moderni.
Esistono prove fossili sulla presenza di leoni e ghepardi già sei milioni di anni fa. Circa un milione di anni fa, leopardi, tigri, giaguari e l’estinto gatto selvatico di Martelli vivevano in Asia e in Africa. Si crede che il gatto selvatico di Martelli abbia dato origine a tre gatti più piccoli chiamati gatto selvatico delle foreste, gatto selvatico africano e gatto asiatico del deserto. I nostri gatti domestici quasi certamente discendono dal gatto selvatico africano, un gatto notturno.
L’addomesticamento del gatto moderno è cominciato circa 6000 anni fa in Egitto, quando la popolazione del luogo ha riconosciuto le superiori abilità nella caccia ai roditori del cugino del gatto selvatico. Usato soprattutto come guardiano del cibo, lo spirito felino e l’elegante anatomia devono aver ispirato timore e rispetto tra gli egizi, visto che gli animali vennero presto venerati e mummificati. Un rapporto di questo tipo tra felini e umani si è avuto anche in Cina, forse 1.000 anni prima. La popolazione dei gatti si è diffusa nel mondo intero, seguendo una serie di vie di terra e di mare.
La popolazione dei gatti è diminuita in Europa nel medio evo, poiché i gatti erano considerati simboli pagani di antichi credi e pratiche. Talvolta erano considerati ricettacoli di stregonerie e del male e spesso furono messi al rogo. Dal XIX secolo, tuttavia, la loro popolarità è risorta e sono diventati animali da casa e da compagnia. Oggi, tutti i gatti domestici e selvatici appartengono dal punto di vista genetico alla famiglia Felidae. Questa famiglia è suddivisa in tre generi: Felis, Acinonyx e Panthera. I gatti domestici e numerosi piccoli gatti selvatici rientrano nel genere Felis. Il ghepardo da solo appartiene al genere Acinonyx, mentre i grandi gatti che ruggiscono (leoni e tigri per esempio) costituiscono il genere Panthera. Tutti i gatti domestici hanno stretti legami genetici e costituiscono una singola specie chiamata Felis catus.
http://www.ilmiogatto.net/evoluzione.htm
GATTO IN EGITTO
Non a caso il gatto in Egitto era considerato sacro. Grande cacciatore di topi qual era permetteva di salvaguardare i magazzini di granaglie.
NON VI PARE DI COGLIERE UNA CERTA SOMIGLIANZA?
BUON DIVERTIMENTO
http://www.youtube.com/watch?v=rUL0M__g1k4&feature=player_detailpage
MICIN MICINO MICETTO DI QUALE RAZZA MI HAI DETTO?
https://www.youtube.com/watch?v=L2zGcHjuQf4&feature=player_detailpage
Ode al gatto
Gli animali furono imperfetti
lunghi di coda
plumbei di testa
piano piano si misero in ordine
divennero paesaggio
acquistarono grazia nel volo
il gatto
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso
nacque completamente rifinito
cammina solo
e sa quello che vuole.
L’uomo
vuole essere pesce e uccello
il serpente vorrebbe avere ali
il cane è un leone spaesato
l’ingegnere vuol essere poeta
la mosca studia per rondine
il poeta
cerca di imitare la mosca
ma il gatto
vuol solo essere gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda
dal fiuto al topo vivo
dalla notte
fino ai suoi occhi d’oro.
Non c’è unità come la sua
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione
è una sola cosa
come il sole o il topazio
e l’elastica linea de suo corpo
salda e sottile
è come la linea della prua
di una nave
i suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola fessura
per gettarvi
le monete della notte.
Oh piccolo
imperatore senz’orbe
conquistatore senza patria
minima tigre di salotto
nuziale sultano del cielo
delle tegole erotiche
il vento dell’amore
all’aria aperta
reclami
quando passi e posi
quattro piedi delicati
sul suolo
fiutando
diffidando
di ogni cosa terrestre
perchè tutto
è immondo
per l ‘immacolato
piede del gatto
oh fiera indipendente
della casa
arrogante vestigio della notte
neghittoso ginnastico
ed estraneo
profondissimo gatto
poliziotto segreto
delle stanze
insegna
di un irreperibile velluto
probabilmente non c’è enigma
nel tuo contegno
forse non sei mistero
tutti sanno di te ed appartieni
all’abitante meno misterioso
forse tutti si credono padroni
proprietari parenti di gatti
compagni colleghi
discepoli o amici
del proprio gatto.
Io no
io non sono d’accordo
io non conosco il gatto
so tutto
la vita e il suo arcipelago
il mare e la città incalcolabile
la botanica
il gineceo coi suoi peccati
il per e il meno
della matematica
gli imbuti vulcanici del mondo
il guscio irreale
del coccodrillo
la bontà ignorata del pompiere
l’atavismo azzurro
del sacerdote
ma non riesco
a decifrare un gatto
sul suo distacco
la ragione slitta
numeri d’oro
stanno nei suoi occhi.
Pablo Neruda
Da sempre il colore che viene universalmente considerato simbolo della vita è il rosso, colore dominante sugli altri. Anche per ciò che riguarda il cromatismo felino, il mantello rosso denota regalità, potere, energia e coraggio.
Una mappa colorata di rosso
La selezione del gatto rosso è stata determinata dalla legge della sopravvivenza. Il felino color del fuoco si è dimostrato più resistente e le sua mappa cromosomica ha valorizzato le caratteristiche di aggressività, dandogli maggiore chance di affermarsi.
I rossi V.I.P.
Il gatto rosso è più vivace, il gatto rosso è un pò come un leone, non solo per il colore del pelo ma anche per il carattere. In molti, esperti ma anche catofili dilettanti, credono in queste affermazioni. Il micio di Audrey Hepburn in “Colazione da Tiffany” era rosso, probabilmente anche il gatto di Shackespeare lo era, così come il famoso gatto protagonista di divertentissimi racconti francesi anni ’60, “Les Contes Rouges du Chat Perche”. Anche Garfield (all’italiana Isidoro) è amatissimo, un pò anche per il suo mantello color del sole. Churchill poi amava circondarsi in casa del suo gatto Jock. Il colore del suo mantello? Indovinarlo non è difficile ……
Pelo corto, lungo o semilungo
C’è un esercito di gatti comuni che esibisce con orgoglio il suo rosso mantello. Ci sono però anche tanti esemplari di razza che sfilano sulle passerelle il cui mantello è di colore rosso. Tra i gatti a pelo lungo, stupendi e ricercatissimi i Persiani rossi “self”. Tra quelli a pelo semilungo, spiccano i Sacri di Birmania e il Maine Coon. Infine tra i campioni a pelo corto i preferiti sono i Gatti Europei.
Scegliere un pel di carota
Per le sue caratteristiche di vivacità, di spontaneità, per la sua fierezza, per il suo indomito coraggio, che sia di razza o trovatello. il gatto rosso è un ottimo gatto da compagnia. Provare per credere.
http://www.magisto.com/video/MA9HZkcFS2sxDkBiCzE