Il libro inizia con il ritrovamento casuale di vecchie foto di famiglia in una casa da tempo abbandonata da coloro che per generazioni l’avevano abitata. Si sviluppa quindi un viaggio a ritroso nel tempo, nella storia e nella memoria, percorso da Ada, la protagonista del romanzo, figura rappresentativa dell’in-contro di due differenti culture regionali, la toscana e la siciliana, e nel contem-po eroina determinata ad affermare e difendere il primato dell’individuo, mai limitato dai condizionamenti ambientali, ma piuttosto arricchito da tutte le occasioni e le risorse che ogni contesto è in grado di offrire.
Ada identifica la sua appartenenza in una duplice radice, a partire dalla remota storia parallela di Concetta, una giovane nobildonna siciliana, e di Alessio, un garibaldino toscano, al tempo della Spedizione dei Mille, per giungere, dopo al-terne vicende – che condurranno anche ad una temporanea emigrazione negli Stati Uniti – all’incontro fatale di due epigoni, Irina e Adelfo.
Gli ambienti, toscano e siciliano, le figure rappresentative dei due rami familia-ri, gli usi, i costumi, il folklore, i diversi dialetti vengono descritti con ricchezza, maestria e sensibilità davvero notevoli.
La casa realizzata in Toscana dai genitori di Irina dopo il rientro dagli Stati Uniti, e il terreno circostante, sono rivisitati nelle trasformazioni dovute al trascorrere del tempo con un’attenzione minuziosa e con affetto che trasfigura l’edificio delle origini in un tempio della memoria, quasi in un setting di rielaborazione psicoanalitica.
Il libro è scritto con amore e nostalgia, orgoglio e generosità, competenza e ispirazione di rara efficacia. E’ un’opera da consigliare vivamente e che merita di essere letta, riletta e tenuta sul comodino.
Raffaele Russo
http://www.raffaelerusso.it/Miscellanea/Sullo_scaffale.html