Avrei bisogno d’estate e di girasoli,
di vento caldo e acqua salmastra.
Di una notte
con una luna tonda e sfacciata
che buca il cielo
per odorare
i miei vasi di pomelie.
Invece fischia
il vento freddo del nord.
La stufa accesa
ha una luce rossa di vergogna
perché non mi scalda abbastanza.
I notiziari
raggelano ancora di più.
Il lavoro pesa
di burocratici adempimenti.
Questa non è neanche una poesia.
Solo povere parole inchiodate
perché se scappano
e prendono suono
diventano un urlo
che spezza i cristalli.
(Tosca Pagliari-gennaio 2021).