TEMPO INUTILE

Il tempo inutile

lo spreco di momenti

ma anche di ore, mesi, anni.

Il tempo futile

le situazioni dormienti

il tempo dei danni.

Il tempo guastato

quel che poteva essere

ma non è stato.

Il tempo morto

senza nulla tessere

dove tutto pare storto.

Il tempo che non torna

eppure cambia forma

che nessuno ha vite valide

se prima non è stato crisalide.

Nessuno è nato

già farfalla

e si deve prima affondare

per imparare

a stare a galla.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

MANI

Quel che si vede

invecchiare prima

sono certo le mani.

Perché con le mani

s’è fatto e disfatto

accarezzato e picchiato

sollevato e spinto

medicato e ferito

lavato e sporcato

cucito e strappato

regalato e rubato

colorato e scarabocchiato.

Tutta la vita

passa tra le mani

e per le mani.

Non c’è nulla

che non sia mani .

E le mani sono occhi

dove non si vede

sono linguaggio

dove non ci sono parole

sono il rifugio

di un volto affranto

e di una testa stanca.

Le mani quando

ancora non lo sapevano

si sono fatte piedi

per imparare a camminare

e quando hanno capito

sì sono fatte coppa

per donare

e quando hanno sentito l’orrore

sì sono fatte

maschere per gli occhi.

Hanno imparato a scrivere

per immortalare pensieri

e preparare cibi

per nutrire i propri cari.

E quando hanno cercato

un’altra mano

è stato per compagnia

per porgere aiuto

fare la pace

stringere un patto .

Tutto sì che è passato

tra le mani

anche ciò

che si è raccattato da terra

per portarlo

all’altezza del cuore.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

SPACCO IL CIELO

Cielo azzurro di cristallo

troppo chiaro troppo bello

non lo voglio, non mi piace

non fa rima con me stessa

di sopportarlo non son capace.

La sua volta è così spessa

ma se ci lancio un bel sasso

e lo spacco, lo sconquasso ?

Chi lancia in cielo addosso torna

questa dicono sia la norma.

Cielo azzurro di cristallo

troppo chiaro troppo bello

e se gli scaglio una ciabatta

poi mi scanso e non mi impatta?

Spacco il cielo e poi lo butto

col pensiero posso tutto.

Tosca Pagliari ( ottobre 2022)

BIVI

I bivi

i dubbi

le incertezze .

Le scelte

le decisioni

le conclusioni.

Tutto nella testa

e nella pancia

e nella gola

ma anche il cuore .

La mossa giusta

la soluzione perfetta

la più equilibrata

la più ponderata?

Bisogna a volte essere matti

e fare come viene

senza stare a pensare

che nulla è certo

e nessuno ha la chiave

della perfezione .

Bisogna spesso essere matti

e andare oltre

i segnali e le insegne

conducenti ubriachi

alla guida del proprio

ineffabile destino.

Bisogna essere matti

e svoltare di colpo

senza mettere la freccia

e augurarsi che la strada

sia fortunatamente sgombra

che la vita sia fortunatamente buona .

Altro non si può.

Tosca Pagliari

MAI NATI

Dove vanno a crescere

i bambini mai nati?

Dovevano essere fiori

e si sono fatti luce.

Dove vanno a dormire

i bambini mai nati?

Dovevano essere strillo

e si sono fatti silenzio.

Dove vanno a giocare

i bambini mai nati?

Dovevano avere una festa

e hanno avuto un ricordo.

Dove vanno a stare

i bambini mai nati?

Vanno con gli altri

invisibili

vanno con chi abita il mondo

guardandoli dall’universo .

Tosca Pagliari ( ottobre 2022)

POESIA?

Vogliamo chiamarla poesia?

E se fosse invece pazzia?

Una mente dissociata

che scrive in rima baciata.

Un essere banale

definito normale

che vive e lavora dignitosamente

ma si diletta tra il suo io raziocinante

e quello che vive in un universo alternativo.

Un tipo strano che ha l’unico motivo

di rovesciare un’incredibile mole

d’astratte e colorate parole

trasformandole in piacevoli immagini

specchio di sentimenti fragili.

Un tipo matto da legare

che per non annegare

negli incubi della propria vita

alla poesia ha deciso d’esser dedito

così si mette a fare il saltimbanco

su fili di versi stesi su uno schermo bianco.

E ditemi la chiamate ancora poesia

oppure si è compreso che è pazzia?

Ma qui faccio un capitombolo da rompermi il collo:

“Cos’è la pazzia se non la rottura di un protocollo?”

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

SCONOSCIUTA

Chi c’è nello specchio?

Io non sono.

È da parecchio

che me lo chiedo.

Io non sono quel che vedo.

Avevo un’altra pelle

altri occhi e colori

così diversi e dal tono deciso.

No, non mi ravviso.

Avevo un altro sorriso

e quell’espressione

tra lo stupore e la derisione .

Ricordo che avevo quindici anni

e adesso?

Che ne posso sapere

di questo specchio sbagliato

e di quel che mi fa vedere.

È un’immagine che non conosco

sarà frutto dell’immaginazione

sì, amavo immaginare

e anche recitare

mi sarò confusa

con qualche personaggio

inventato alla rinfusa.

Di certo io non sono

avevo altre guance e labbra

e capelli e membra.

Io non sono

quella sconosciuta.

Sarà forse il fantasma

di qualche antenata?

Sì, perché un pizzico mi somiglia,

ma non so in che di preciso.

Io avevo quindici anni

e poi dove sono stata

chi sono diventata?

Non di certo quella lì

sbalordita, persa in uno sguardo

riflesso in uno specchio bugiardo.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)

CRONACA NOTTURNA

C’era la luna così stralucente

che le stelle potevano brillare poco più di niente.

Il cielo sfumava nel blu della sera

non come di nero notturno doveva .

Il mare pareva tinto ad olio e ondeggiava

a ritmo lieve, con mormorio di risacca cantava.

E da tanto quadro meraviglioso

un olezzo pungente di fogna si levava

che nel dettaglio spiegarvi non oso.

Ecco l’uomo come rompe l’incanto

siamo una specie di cui non far vanto.

Tosca Pagliari (ottobre 2022)