La montagna è sbraciata
la notte è gelata
la luna è calata
la casa è illuminata
la stanza è riscaldata
l’ora è scoccata
la veglia è congedata.
Buona notte
rosseggiante di colata.
Tosca Pagliari (febbraio 2021)
La montagna è sbraciata
la notte è gelata
la luna è calata
la casa è illuminata
la stanza è riscaldata
l’ora è scoccata
la veglia è congedata.
Buona notte
rosseggiante di colata.
Tosca Pagliari (febbraio 2021)
Bioccoli vaganti
zucchero filato
lanugine sfilacciata
pallottole di carta velina
pecorelle evanescenti
trine di cielo
fantasie stese
sul mantello azzurro
del poeta.
Tosca Pagliari ( febbraio 2021)
Scalinata di liceo
gioventù in posa.
Facce impertinenti
facce innocenti
facce inebetite
facce divertite.
Menti rivoluzionarie
menti con i castelli in aria.
Animi inquieti
animi lieti
animi sensibili
animi invisibili.
Già c’è chi conosce la strada
chi la sta progettando
chi dal futuro
sta già fuggendo.
La posa si rompe
il gruppo si scompone
ognuno scende
dai propri gradini
si avvia al domani.
Scalinata di liceo vuota.
Passi andati
per mete conquistate
predestinate
forse
oppure rincorse
con tenacia e coraggio
sfrontatezza e follia.
Scalinata di liceo
ricordi in posa
pensieri in movimento
la vita non smette mai
d’essere fermento.
Scalinata di liceo
chi avrà vinto
chi avrà pianto?
Fosse stata una gara
la gioventù un allenamento
staccarsi dal gruppo una partenza
verso il nocciolo dell’esistenza
fosse stato così
magari troppo semplice
per le storie del mondo.
Scalinata di liceo
cosa conta oramai
gradini in salita
gradini in discesa?
Gradini saltati
gradini ruzzolati
gradini ponderati?
L’importante è stato il procedere
il non cedere
tenere fronte alla lotta
non alla vittoria.
No, non era una gara
era un tempo
era un momento
tutti insieme in posa
sulla scalinata di un liceo.
Tosca Pagliari (febbraio 2021).
Vado a capo per prendere fiato
qualche rima a manciata di sale.
Il mio animo un calzino rivoltato
un cencio steso ai quattro venti.
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Dovrei calare una saracinesca
invece accendo luci in vetrina.
Dovrei arrossire per l’ingenuità
invece sorrido per l’audacia.
Tosca Pagliari. (febbraio 2021)
E’ inutile forzare
la posa di un verso.
Lascia andare
la vena dell’acqua
per la strada che trova
metti in scena la recita
senza la prova.
( Tosca Pagliari – febbraio 2021)
Stessi riverberi
d’alba e tramonto
stesso sorriso
di nonno e nipote
stesso orizzonte
tra cielo e mare.
Si toccano gli opposti
e non si fanno male.
(Tosca Pagliari – febbraio 2021)
Pallido il giorno langue
smorto dilegua
si fa sera
buio.
Tosca Pagliari (08/02/1976)
Carnevale cuor di coriandolo
lingua lunga di stella filante
occhi vuoti di mascherina
pancia gonfia di frittelle
naso a trombetta
senno perso
in uno scherzo.
(Tosca Pagliari – febbraio 2021)
Scrivo a orecchio
versi improvvisati
non imito il poeta
mi trastullo con le parole
come la bimba
fa con la bambola.
Srotolo pensieri
insacco emozioni
innaffio sensazioni
non rincorro il poeta
semino parole
ma non le sotterro
le do in briciole
ai passeri
e in gioco al vento.
(Tosca Pagliari – febbraio 2021)
Svegliarsi,
aprire questo libro di facce
e scoprire che una faccia non c’è più.
E tornano spiagge di gioventù,
risate, sospiri.
Era ieri e ora non è più.
Svegliarsi e sperare di star sognando.
Svegliarsi
con lo stupore di stare ancora vivendo
sforzandomi di salutare
chi ha preso un altr’altra direzione.
Buon viaggio amica mia
ti saluto da questa stazione
dove al mattino c’è ancora il miracolo
del sole che entra a spiraglio
c’è ancora il miracolo del risveglio.
Per te che sei partita
stamattina onoro la vita.
(Tosca Pagliari – febbraio 2021)