Che dice il mare
sbrodolando schiuma?
Lo sento e non l’intendo.
Lingue salmastre
che leccano gli stessi sassi
materia duttile
che tenta di lenire
ferite di pietra.
Che dice il mare
avanzando e indietreggiando
sempre nello stesso punto?
Lo sento e non l’intendo.
Mare vasto
che sputa pian piano
un’arancia di luna
per regalarla al cielo.
E il cielo la solleva lenta
per portarla alla montagna.
Luna impaurita
che si rimpicciolisce e sbianca
in attesa della salvezza del giorno.
Intanto il mare va e va
tutta la notte va
va a chiacchierare d’acqua.
Ma che dice il mare
che inquieto non smette di farfugliare?
Ma che ne sa il mare
di tutti gli altri mari
di tutti i mari interni
e anch’essi inquieti
che ognuno si porta dentro!
Acque pesanti
dense
buie.
Mari senza lune
mari muti
mari infiniti
che dilaniano
gli spazi dell’anima.
( Tosca Pagliari – gennaio 2014)