Con “MISCELLANEA” di Raffaele Russo, tra prosa e poesia, la mente può compiere quel viaggio della lettura che apre panorami di sentimenti, immagini, idee.
” Conosco Raffaele Russo attraverso i suoi scritti. L’ho incontrato per caso tra le pagine del web nel 2008, anno in cui, autrice esordiente, andavo a ricercare nei vari siti autori nuovi con cui interagire. Avevo aperto da poco anche un blog, su cui pubblico tutt’ora argomenti vari ed opere personali, e m’incamminavo in quella realtà virtuale con curiosità ed impegno. In una rubrica on line di libri scoprii “Una manciata di bristulini” di Raffaele Russo. Compresi che era il mio genere, acquistai il libro e lo lessi con entusiasmo. Ebbi, in seguito, modo di contattare l’autore su una rubrica on line e fu così che Raffaele Russo approdò sul mio blog, divenendo talmente assiduo da essere soprannominato “il guardiano del faro”.
Adesso è con grande emozione che mi accingo ad esprimere il mio pensiero in merito alla sua nuova opera “Miscellanea”.
L’opera si divide in più parti ed il lavoro inizia con una prosa: “I luoghi della memoria” .
La descrizione di questi luoghi è così mirabile nella precisione dei dettagli da sembrare una sorta di raccolta fotografica del pensiero e, là dove s’intreccia con il ricordo dei fatti, diventa uno scrigno dell’animo che si apre per afferrare l’essenza dell’essere e si richiude presto per custodire il rispetto della memoria. E’ una prosa senza fronzoli dove ogni parola è studiata e curata per dare armonia e chiarezza al contenuto. L’artista si fa artigiano e perfeziona scrupolosamente il prodotto del suo ingegno. Non c’è alcun divagare, alcun elemento superfluo, è solo un guardare la vita a ritroso quasi con lo stupore del fanciullo che la scopre per la prima volta. La natura sembra conservare quel fascino primordiale del grande spirito che si manifesta con forme, colori, odori e suoni, ma che resta pur sempre un grande arcano, una meraviglia imperscrutabile, qualcosa di trascendentale e selvaggio al tempo stesso .
“Caleidoscopio” è una raccolta poetica varia ed intensa. Le immagini qui non sembrano più fotografate ma dipinte, sono pennellate di sentimenti , emozioni, riflessioni. Lo stesso autore ne dispone alcune come quadri raggruppandole in trittici e polittici. Ogni poesia è un viaggio interiore, che si snoda in un percorso senza cronologia come pensieri che si accendono improvvisi senza limiti di spazio e di tempo. Lo stile è sempre raffinato, composto, colto e semplice al tempo stesso. Attraverso la musicalità delle parole il poeta cerca un senso in ogni aspetto della vita.
In “Chiese” ritroviamo la prosa in uno spazio architettonico che diventa spazio dell’animo. Crepuscoli d’interni ed abbagli d’ esterni, giochi di luci ed ombre quasi metafore in una narrazione di vita tra il mistico e il profano. Sono chiese che da edificio si fanno grembo, mentre i silenzi sono in grado di comunicare tra presenze umane e marmoree. E’ un andar per chiese a scoprire l’arte e la spiritualità dei luoghi, ma soprattutto a cercare la chiave di un grande mistero. Seguendo questi itinerari si ha la sensazione di un continuo entrare ed uscire in spazi reali e in spazi mentali, in spazi tangibili e in spazi rarefatti dove l’essenza umana resta sospesa in un ineluttabile esistere tra molte domande senza risposte .
In “Miscellanea” si mescolano appunto le grandi capacità dell’autore che è la contempo scrittore, poeta, fotografo, pittore, scrutatore attento e sensibile dell’animo umano.” (Tosca Pagliari – commento presente anche nel suddetto libro).
Buona lettura e buon viaggio, giunti alla meta avrete voglia di partire di nuovo, del resto un buon libro non si legge mai una volta sola.