Marzo

Con ancora lo starnuto

dell’inverno

e il presagio

dello sbadiglio estivo,

col nuvolone

e lo squarcio spavaldo

di un bugiardo solleone,

con gale azzurre

e strascichi grigi

marzo sussurra

che primavera torna

se aspetti che scorra

il ritmo eterno

dell’oggi e del poi

se aspetti che passi

che spiova

e s’illumini il tempo

così come

forse

arrivi un sorriso

dopo un lungo pianto.

( Tosca Pagliari – marzo 2014)

VETRI APPANNATI

 

Dietro vetri appannati

cielo torvo

di temporale.

Davanti a vetri appannati

sguardo lontano

oltre il pensiero

e l’essenza

dell’oggi.

Sopra vetri appannati

ghirigori smarriti

che rincorrono inizi

senza fine

e svaniscono

nell’acquerugiola

stanca.

(Tosca Pagliari, marzo 2014)

 

 

SENZA SENSO CAMMINO

Senza sapere da dove venni

senza sapere perchè mi ci ritrovai

senza sapere dove andrò

senza sapere se mi piacerà farlo

senza nulla apparsa

senza  nulla

poter portar via

sarà la scomparsa.

Solo ventre d’altri ventri

la mia venuta

e ventri per altri ventri

il mio lascito

frammento d’un popolo

che va avanti

alla cieca.

A tastoni

senza senso

cammino.

( Tosca Pagliari – febbraio 2014)

ARIA

 

L’aria

che sa di nulla

solleva,

vortica

sposta

trascina

disperde

si perde

nel vuoto.

Siamo noi

aria che sa di nulla

soffiata a caso

risucchiata a caso

nell’intermezzo

di tutti casi della vita.

Tosca Pagliari (febbraio 2014)

 

MARE

Che dice il mare

sbrodolando schiuma?

Lo sento e non l’intendo.

Lingue salmastre

che leccano gli stessi sassi

materia duttile

che tenta di lenire

ferite di pietra.

Che dice il mare

avanzando e indietreggiando

sempre nello stesso punto?

Lo sento e non l’intendo.

Mare vasto

che sputa pian piano

un’arancia di luna

per regalarla al cielo.

E il cielo la solleva lenta

per portarla alla montagna.

Luna impaurita

che si rimpicciolisce e sbianca

in attesa della salvezza del giorno.

Intanto il mare va e va

tutta la notte va

va a chiacchierare d’acqua.

Ma che dice il mare

che inquieto non smette di farfugliare?

Ma che ne sa il mare

di tutti gli altri mari

di tutti i mari interni

 e anch’essi inquieti

che ognuno si porta dentro!

Acque pesanti

dense

buie.

Mari senza lune

mari muti

mari infiniti

che dilaniano

gli spazi dell’anima.

( Tosca Pagliari – gennaio 2014)

AUGURI

Auguri e basta

perchè altro non so dirvi.

Non so chi si sia mangiato le parole.

Forse l’albero non addobbato

il presepe nella scatola

le luci fulminate

il pacco

vuoto.

Non so chi abbia spento la voce.

Sotto cumoli di neve artificiale

tra  rami d’abeti di plastica

su stelle di carta velina

silenzio.

Non so chi abbia nascosto

le frasi di circostanza

né come abbiano

stracciato

cartoline glitterate

con angeli stupiti

e campanelle infiocchettate.

Carosello d’inverno

  tra nastri rossi

e candele tremole.

Auguri e basta

perché altro non so dirvi.

( Tosca Pagliari – dicembre 2013 )

 

ADESSO DICEMBRE

 

Adesso dicembre

va

con addosso il peso

dell’anno

e migliaia di dita

puntate contro

a rendiconto

di un altro giro di vita.

Adesso dicembre

s’infiocchetta

s’illumina

suona aria di festa

con un volteggio

lascia la scena

del calendario.

Adesso dicembre

chiude

il diario

finisce dei mesi la cantilena

regala speranza

ridesta

illusioni

sviolina propositi

getta una

manciata

di polvere dorata.

Adesso dicembre

nasconde tristezze

in sfere d’oro e d’argento

e con mani gentili

le appende sui rami.

Tosca Pagliari ( dicembre 2013 )

CAMBIO DI STAGIONE

Oggi ho riposto l’estate

lieve e colorata

l’ho conservata

in armadi e cassetti.

Fruscii di  seta, di lini e cotoni

odore solare

miscele di mare.

Oggi ho messo da parte l’estate

l’ho fatto con calma

con cura

perchè volevo essere

sicura

di poterla ritrovare

e scuotendola all’aria

poter pensare

un anno ancora

mi è  stato dato da passare.

( Tosca Pagliari – novembre 2013)

 

LA NOTTE

La notte

ha ingoiato la luce

e ora tace

per non destare

il mattino.

La notte

ha bevuto calici di rugiada

per ubriacarsi di pace

e ora giace.

La notte

si è coperta di luna

per scaldare speranze

per covare fortuna.

( Tosca Pagliari – ottobre 2013 )