Negli anni Sessanta, quando ero una bambina, era così noioso il ricamo a punto croce al quale venivo obbligata! Avevo tanta voglia di movimento ed invece mi toccava stare seduta. Avrei preferito andare a prendere a calci un pallone nelle ore libere dallo studio, ma occorreva che imparassi l’arte del ricamo in quanto “femmina” e in futuro “donna”.
Erano gli anni in cui le donne già si facevano sentire: bruciavano i reggiseni nelle piazze, indossavano le minigonne, inneggiavano all’aborto libero e al libero amore, ma tutto questo doveva restare tabù per le giovanissime menti che ancora si potevano plasmare con l’arte del punto croce.
Così non lo sapevamo, ma noi bambine, se per certi versi venivamo condizionate, per altri versi andavamo avanti come erano andate avanti le nostre ave senza saperlo. Programmando le sequenze di un disegno ricamato, che doveva apparire su un tessuto, si andava acquisendo una modalità di pensiero algoritmico da applicare trasversalmente in tutte le future mansioni di donne. La gestione della casa (faccende, conti da far tornare, ricette dei cibi…) e dei molteplici figli (con tutte le varie dinamiche), poteva essere condotta con più successo rispetto a quanto ne sarebbero stati capaci gli uomini.
Così tra un punto e l’altro, senza rendercene conto, sviluppavamo il pensiero computazionale! E chi lo poteva immaginare!
Adesso non si impone più il ricamo alle bambine. Con l’educazione di genere non ci sono dettami comportamentali standardizzati in base al sesso. Si vive inoltre in un’era tecnologica, dove gli attuali giochi e strumenti elettronici erano inimaginabili cinquant’anni fa. Di conseguenza anche il sapere deve essere veicolato con moderni strumenti e, per certi versi, finalizzato in maniera adeguata ai tempi che corrono.
Anche bambine e bambini adesso si approcciano al CODING, imparano appunto l’abbiccì della programmazione. Lo fanno in maniera ludica con i video giochi, si cimentano in percorsi, programmano la sequenza dei movimenti di un giocattolo e si deliziano con la pixel art, che somiglia tanto all’antica tecnica del punto croce.
Fino al 20 ottobre, nelle scuole di ogni ordine e grado, è attiva la CODE WEEK (Settimana del codice). Indispensabile momento educativo perchè la tecnologia si evolverà sempre di più, i giovani cresceranno con essa e la dovranno gestire nel migliore dei modi.
Buon lavoro docenti e alunni. E buon divertimento!
Mi voglio divertire anch’io. Devo rifarmi dei tempi della noia.
by Tosca Pagliari ( tra passato e futuro)