La cultura è il fertilizzante della mente e del cuore. La cultura permette di legare il vecchio al nuovo senza stravolgimenti perchè ha il potere di comprenderne i nessi e le necessità. La cultura ha il talento d’intendere gli altri perchè può focalizzarne il punto di vista, la temporalità, il luogo e la tradizione. La cultura porta con sè le nozioni, ma non se ne veste, non le sfoggia, le tiene in riserva per la necissità di coglierne il riferimento. La cultura abbraccia tutto lo scibile e lo condensa affinchè lo si possa assimilare e conservare. La cultura non è una somma, è uno sfondo che rende percepibile il sapere in ogni circostanza. La cultura è il dono più grande che l’umanità ha saputo costruire nei millenni sicchè nessun popolo è passato invano sulla scena del mondo. Ed ora che non la si ammazzi, che non la si confonda, che non la si riconduca ad un prodotto di tipo aziendale, che non la si pasticci in fredde rese economiche, ma che la si elargisca nel modo e nei tempi migliori. E chi sta porgendo sorsi di cultura alle nuove generazioni lo faccia col giusto spirito, lo faccia con convinzione perchè tocca far comprender al fanciullo e al giovane che quella mirabile scatolina trillante tenuta tra le mani può sapere di tutto e di nulla. Che comprendano come in un click si possa trovare immediatamente la nozione, ma mai la cultura. Una nozione da sola non ha identità, porta soltanto ad altre nozioni e non fornisce aghi per la cucitura. E che poi si premi la cultura e tutto ciò che l’accompagna: l’impegno, lo studio, la genialità, il coraggio, il sacrificio. Tutto questo si premi con un degno lavoro che porti ad una vita decorosa o nessun giovane ci crederà più e preferirà sempre l’immediata scatolina trillante.
Così tanto che pensavo e mi veniva da dire.
Tosca Pagliari