Chi mi era caro non è mai morto
è andato a vivere nel mio cuore.
Sulla sua tomba ci porto un fiore
ci poso una luce.
Con la mia voce
intensamente prego
ed ecco
che alla sua presenza mi ricollego.
Tosca Pagliari, 2 novembre 2021
Chi mi era caro non è mai morto
è andato a vivere nel mio cuore.
Sulla sua tomba ci porto un fiore
ci poso una luce.
Con la mia voce
intensamente prego
ed ecco
che alla sua presenza mi ricollego.
Tosca Pagliari, 2 novembre 2021
Scusa, ma non posso amarti novembre
con la tua uggia e le tue ombre.
La mia pelle di lucertola
cerca il muro cotto dal sole
il mio piede al freddo restio
sogna il calpestio
di caldi ciottoli di mare
vuole reclamare la mia schiena dolente
il massaggio della sabbia rovente.
Non posso amarti novembre
con la tua pena e le tue ombre
la tua terra fredda di tombe
il richiamo al giorno dei morti
e i dì così presto ingoiati dalle notti.
Non posso amarti novembre
con le tue brume e le tue ombre
sono nata in un mattino di luce
quando l’aria audace
si prendeva gioco
del mio liquido amniotico
confondendosi con lo stesso calore
sicché non avessi dolore
nel trapasso dei mondi.
Non posso amarti novembre
neanche se mi confondi
con fuoco di stufa che sembra
sberleffo di lingua alla voglia
che nutro di luglio.
Tosca Pagliari (1 novembre 2021)