Sacco pieno di ossa e di carne
perché vita possa uscirne.
Sacco che di altra essenza si riempie
per un destino che si compie.
Sacco che di pensieri si estende
e ogni cosa difende e comprende.
Sacco caldo di lana
che sogni dipana,
sacco fresco di tela di lino
dov’era nascosto un semino
sacco molle
di tenera pelle
che culla
il tutto e il nulla.
Sacco zeppo di affanni
che portano i figli
intanto che passano gli anni
e indietro non li ripigli.
Sacco che più non si svuota
e pesa e aggiunge un’altra quota.
Sacco di grembo
sacco di bimbo
sacco di anima e cuore
sacco di silenzio e rumore
sacco di madre che accoglie
e raccoglie
ogni giorno che passa
e aggiunge un altro sasso.
Sacco robusto che non si scuce
e anche al buio si fa luce.
Sacco elastico che non si sventra
dove tutto pigiato a forza ci entra
e mille speranze mai perse
in eterno liquido amniotico immerse
sospirando non osan legare il laccio
del sacco.
(Tosca Pagliari – 20 gennaio 2018)