Ciao scuola,
è stata lunga la tua estate da sola
così tutta vuota
e senza una parola?
Stanca hai riposato col cuore nell’oscurità
e la faccia al sole, ma dimmi in verità
hai sognato la quieta fonte
lassù in cima al monte
o lo schiamazzo del lido affollato?
E ora che t’hanno svegliata
rinfrescata e adornata,
con uno sbadiglio e un po’ d’agitazione
hai spalancato
occhi di finestre e bocca di portone.
Ma dimmi t’ha più scosso il trillo
della campanella o il nostro festoso strillo?
Che fame che avevi se per colazione
ordini subito la lezione
e ci ingoi tutti quanti in un boccone!
Ma dimmi ti farai pancia di balena
o grembo di mamma serena?
Ciao scuola,
ma ci hai guardati bene?
Abbiamo zaini nuovi pieni di curiosità
visi ambrati di luce e felicità
gambe più lunghe che hanno corso veloci
riempiendoci d’allegra energia.
Abbiamo ancora negli occhi lucenti
la meraviglia e la poesia
dei posti nuovi dove siamo stati contenti
e nelle orecchie le diverse voci
dei nuovi incontri, dei nuovi amici;
abbiamo mani più grandi
che hanno impastato
sabbia di mare e accarezzato
fili d’erba nei campi, gioiosità
spensieratezza e libertà.
Ciao scuola,
ora come farai
a chiederci la penna rossa e la penna blu,
il libro aperto, le parole sul foglio bianco
lo spazio stretto del banco,
tanta attenzione
il controllo dell’agitazione
il silenzio e tutto quel che vuoi tu?
Lo sai scuola, tu che hai tanto ingegno,
lo sai veramente
che siamo ancora col cuore in vacanza?
Lo sai scuola mia
che ci vuole pazienza
e un po’ di simpatia
per tornare dal gioco all’impegno,
e per risvegliare allo studio la mente?
Allora facciamo ogni cosa serenamente
che tutto diventa più bello:
oggi un fiore e un pastello
domani un racconto
e una conchiglia.
Poi fai conto
che se oggi si sbaglia
domani si farà una conquista
e vedrai che ci rimetteremo tutti in pista.
Ciao scuola, ciao scuola mia
anche quest’anno, sei pronta
a lasciarci la tua buona impronta
prima che il tempo voli e da te ci riporti via?
Tosca Pagliari – settembre 2016