Month: April 2016

  • LA MAESTRA

    La maestra:

    porta, finestra

    aula, banchi,

    quaderni, fogli bianchi,

    libri, diari,

    materiali vari.

    La maestra:

    porta, finestra

    registri, riunioni,

    programmi, discussioni,

    materia burocratica

    da mettere in pratica.

    La maestra:

    porta, finestra;

    porta del cuore finestra degli occhi

    materia che senti e non tocchi.

    Sguardi, movimenti,

    parole, coinvolgimenti,

    proteste, lamenti,

    risate, indolenze, agitazioni

    tristezze, paure, emozioni,

    segreti, mancanze

    distanze.

    Toni bassi , toni alti

    toni sovrastanti

    ritmi incostanti.

    La grammatica

    la matematica

    la geografia

    e la storia

    la pratica e la teoria

    il contenuto e la grafia …

    E la maestra

    colpi di bisturi

    con mano destra

    con mano maldestra

    con gesti tremanti, con gesti sicuri

    colpi di bisturi

    ad animi lievi

    di allieve e allievi

    solchi aperti da riempire domani

    quando già saranno lontani.

    E la maestra:

    porta,

    finestra

    cos’è che poi importa

    cos’è che poi  si apre

    e che poi resta?

    Quanto pesa dentro lo zaino la maestra?

    E quanto insegna, quanto impara e quanto sbaglia

    la maestra?

    (Tosca Pagliari – aprile 2016)

     

     

     

     

     

     

     

  • MISCELLANEA di Raffaele Russo

    CopertinaCon  “MISCELLANEA” di Raffaele Russo, tra prosa e poesia, la mente può compiere  quel viaggio della lettura che apre panorami di sentimenti, immagini, idee.

     

     

    ” Conosco Raffaele Russo attraverso i suoi scritti. L’ho incontrato per caso tra le pagine del web nel 2008, anno in cui, autrice esordiente, andavo a ricercare nei vari siti autori nuovi con cui interagire. Avevo aperto da poco anche un blog, su cui pubblico tutt’ora argomenti vari ed opere personali, e m’incamminavo in quella realtà virtuale con curiosità ed impegno. In una rubrica on line di libri scoprii “Una manciata di bristulini” di Raffaele Russo. Compresi che era il mio genere, acquistai  il libro e lo  lessi con entusiasmo. Ebbi, in seguito, modo di contattare l’autore su una rubrica on line e fu così che Raffaele Russo approdò sul mio blog, divenendo talmente assiduo da essere soprannominato “il guardiano del faro”.

    Adesso è con grande emozione che mi accingo ad esprimere il mio pensiero in merito alla sua nuova opera “Miscellanea”.

    L’opera si divide in più parti ed il lavoro inizia con una  prosa: “I luoghi della memoria” .

    La descrizione di questi luoghi è così mirabile nella precisione dei dettagli da sembrare una sorta di raccolta fotografica del pensiero e, là dove s’intreccia con il ricordo dei fatti, diventa uno scrigno dell’animo che si apre per afferrare l’essenza dell’essere e si richiude presto per custodire il rispetto della memoria. E’ una prosa senza fronzoli  dove ogni parola è studiata e curata per dare armonia e chiarezza al contenuto. L’artista si fa artigiano e perfeziona scrupolosamente il prodotto del suo ingegno.  Non c’è alcun divagare, alcun elemento superfluo, è solo un guardare la vita a ritroso quasi con lo stupore del fanciullo che la scopre per la prima volta. La natura sembra conservare quel fascino primordiale del grande spirito che si manifesta con forme, colori, odori e suoni, ma che resta pur sempre un grande arcano, una meraviglia imperscrutabile, qualcosa di trascendentale e selvaggio al tempo stesso .

    “Caleidoscopio” è una raccolta poetica varia ed intensa. Le immagini qui non sembrano più fotografate ma dipinte, sono pennellate di sentimenti , emozioni, riflessioni.  Lo stesso autore ne dispone alcune come quadri raggruppandole in trittici e polittici. Ogni poesia è un viaggio interiore, che si snoda in un percorso senza cronologia come pensieri che si accendono improvvisi senza limiti di spazio e di tempo. Lo stile è sempre raffinato, composto, colto e semplice al tempo stesso. Attraverso la musicalità delle parole il poeta  cerca un senso in ogni aspetto della vita.

    In “Chiese” ritroviamo la prosa in uno spazio architettonico che diventa spazio dell’animo. Crepuscoli d’interni ed abbagli d’ esterni, giochi di luci ed ombre quasi metafore in una narrazione di vita tra il mistico e il profano. Sono chiese che da edificio si fanno grembo,  mentre i silenzi sono in grado di comunicare tra presenze umane e marmoree.  E’ un andar per chiese a scoprire l’arte e la spiritualità dei luoghi, ma soprattutto  a cercare la chiave di un grande mistero. Seguendo questi itinerari si ha la sensazione di un continuo entrare ed uscire in spazi reali e  in spazi mentali, in spazi tangibili e in spazi rarefatti dove l’essenza umana  resta sospesa in un ineluttabile esistere tra molte domande senza risposte .

    In “Miscellanea”  si mescolano appunto le grandi capacità dell’autore che è la contempo scrittore, poeta, fotografo, pittore, scrutatore attento e sensibile dell’animo umano.” (Tosca Pagliari – commento presente anche nel suddetto libro).

     

    Buona lettura e buon viaggio, giunti alla meta avrete voglia di partire di nuovo, del resto un buon libro non si legge mai una volta sola.

  • MADRE

     

    Madre

    i tuoi figli

    li sputa il tuo ventre

    e il mondo te l’ ingoia

    mentre

    ancora cerchi

    di bimbi

    gli echi

    di gioia

    nelle vuote stanze

    tra nembi

    di distanze

    e nascondigli

    di paure ladre.

    (Tosca Pagliari – aprile 2016)