Month: July 2014

  • UN AMICO

    L’ho finito, l’ho chiuso, nell’atto di posarlo impulsivamente l’ho baciato: un libro. Forse perchè mi aveva fatto così tanta compagnia che mi dispiaceva lasciarlo. Forse perchè mi aveva fatto pensare, mi aveva informato, mi aveva emozionato. Forse perchè mi aveva regalato suoni anche nel suo silenzio e immagini decodificate da file di lettere nere. Forse perchè mi era tanto piaciuto che ho avuto voglia di ringraziarlo. Forse perchè mi era stato vicino azzerrando i momenti di solitudine. Un libro è un libro, un libro è sempre un amico, un grande amico.

    Questo nuovo grande amico s’intitola “COME IL VENTO TRA I MANDORLI” di

    Michelle Cohen Corasanti – Feltrinelli.

  • VIAGGIO

    Ecco sono appena tornata da un viaggio, un viaggio durato ventiquattro ore e fatto a tappe. Ho viaggiato lungo 637 pagine di un affascinante romanzo, le soste dovute alle incombenze quotidiane sono stati gli unici momenti snervanti perchè avrei viaggiato voltentieri tutto in una tirata. Mi sento ancora stordita, emozionata, annichilita nel tornare alla realtà. Sono stata dentro “IL CUORE DI TUTTE LE COSE” di Elisabeth Gilbert – edizione Rizzoli. Ho viaggiato in epoche e luoghi ignoti, dentro le molteplici dinamiche dell’animo umano, ho rispolverato e approfondito conoscenze scientifiche, ho vissuto oltre la mia vita. Ho goduto il miracolo del leggere.

    v

  • ESTATE

    Falde

    di luce

    dalla fessura

    giochi d’ombra scura

    su bianche mura.

    Calde

    folate

    sui freschi lini

    effluvi salini

    aroma pungente

    dai vasi di mente.

    Annoda l’estate

    la calma alla noia

    il cruccio alla gioia.

    Nubi sparse nel bicchiere

    galleggiano serie

    insieme a un sole tagliato

    a fetta di limone

    tuffato

    dentro una visione.

     

  • INVIDIA

    Invidio i saccenti

    i depositari convinti

    delle assolute verità

    col brevetto di benpensanti

    col presupposto di sentirsi santi.

    Invidio i prepotenti

    sempre pronti

    alla ragione certa

    al posto di comando

    sull’alto dello scranno

    e l’indice puntato

    contro l’altrui mediocrità.

    Invidio gli ignoranti

    che pascolano quieti

    non conoscendo

    dubbi e turbamenti

    non immaginando

    nuovi argomenti.

    Invidio

    i non invidiosi

    sicuri d’essere il meglio

    il capolavoro

    la perfezione assoluta

    dell’universo intero.

    Invidio l’acqua cheta

    che dorme sotto il ponte

    e non conosce

    spavento di cascata.

    Tosca Pagliari (Luglio 2014)