Stasera ho la febbre. Da bambina quando avevo la febbre passavo il tempo a guardarmi le mani. Avevo tutto il tempo per farlo e le studiavo nei dettagli restandone affascinata. Adesso che il malessere m’impedisce di dedicarmi a mansioni più faticose, trovo il tempo di tenere le mani sulla tastiera e scrivo. Voglio scrivere proprio del potere della mano. L’essere umano si è distinto via via dal mondo degli animali grazie all’abilità delle mani, i bambini acquisiscono abilità di pensiero attraverso l’abilità delle mani, manipolando le cose imparano a manipolare le idee. La mano spesso può molto di più di mille discorsi: accarezza, picchia, indica, ammonisce, minaccia, accompagna, allontana, elemosina, porge, benedice, soccorre, uccide, cura, costruisce, distrugge, compie molteplici attività pratiche ed artistiche, meravigliosamente scrive quindi parla. Una mano si completa con l’altra, le mani vanno d’accordo, sono esempio di cooperazione. Le mani accompagnano la voce con gesti inconsci e significativi, gesticolano appunto facendo da spia alle informazioni nascoste dell’io. Nel palmo della mano c’è chi scopre un destino fatto di linee. In effetti nel nostro corpo tutto ha un senso, perchè non lo si dovrebbe scoprire anche nelle linee della mano? Nessuna mano è uguale ad un’altra, lascia un’impronta diversa.
Le metafore e i proverbi abbondano riguardo alla mano o alle mani. Vogliamo scevrarli insieme? O pensate che abbia la febbre troppo alta se dalle mute osservazioni infantili sia giunta a tutte queste considerazioni?